Antonio Gasbarrone
Giacomo Antonelli
Pomponio De Magistris
Sandro Altobelli
Elena Bono
Riccardo De Angelis
Velasio De Paolis
Antonio Maria Musilli
Angelo Petricca
Lelio Pellegrini
P.Francesco Manicone
Fra Giacomo De Rossi
Padre Maestro Sebastiano
Francesco De Carolis
Nicolò e Pomponio Pellegrini
Gaetano de Ovij
Francesco Sabellico
Francesco Mancini
Giuseppe Sabellico
Sebastiano Monti


LELIO PELLEGRINI
Letterato e filosofo


Lelio Pellegrini, nato a Sonnino nel 1551 e morto a Roma nel 1602.

Nato a Sonnino, allora feudo dei Colonna, fu, secondo lo storico Girolamo Tiraboschi, «uomo che da' suoi meriti e dalle promesse fattegli da più pontefici pareva destinato a' più grandi onori; ma che non giunse che ad ottenere alcuni benefici ecclesiastici».
Tenne la cattedra di filosofia morale allo Studio della Sapienza di Roma dal 1587 fino alla morte, avvenuta nel 1602. Pubblicò nel 1597 il "De affectionibus animi noscendi et emendandis commentarius" e, nel 1600, un'edizione della traduzione in latino, del 1558, di Denis Lambin dell'Etica Nicomachea di Aristotele - i "De moribus libri decem" - corredandola di un riassunto e di commenti, nei quali «altera il testo di Aristotele di cui lamenta la difficoltà e l'oscurità». Benché Aristotele sconsigli lo studio dell'etica ai giovani, ancora immaturi per una retta comprensione dei principi morali, il Pellegrini, al contrario, ritiene che lo studio dell'etica debba essere impartito prima ancora di quello della filosofia della natura, in modo che i giovani possano affrontare gli studi scientifici con animo libero dalle passioni.
(da Wikipedia)

Professori di Filosofia, e di Matematiche.
"Si approssimava ormai il tempo, in cui la Filosofia di Aristotele , che vittoriosa dei sofferti assalti regnato aveva quasi sempre nelle Scuole Romane con assoluto impero, dovesse aneh'essa soggiacere alle vicende di tutte le cose , e veder prima crollar altamente!, e poi rovinare il proprio trono dalla filosofia di Platone antica sua temuta rivale.
Nel Pontificato di Sisto fu destinato a spiegar nelle sudette Scuole l'Etica di Aristotile Lelio Pellegrini di Sonnino, Castello della Campagna di Roma sui confini del Regno di Napoli , quell'istesso, che ne recitò l'Orazione funebre, data in luce dal Ciacconio, e da Nòi sopra rammentata. Ma egli più Oratore, che Filosofo non pensò ad innovar cosa alcuna, e seguì costantemente insegnando i precetti del Filosofo Stagirita. L'eloquenza, di cui era fornito, gli attrasse continuo concorso di Discepoli, e gli diè campo di perorare in pubblico spesse volte.
Si hanno alle stampe molte di lui Orazioni, che non mancano d'eleganza di stile , e di gravità di sentimenti, da esso composte, e dette in diverse occasioni, e specialmente nell'annua apertura degli studj
.
Molto meno di Lelio Pellegrini erano al caso di far qualche tentativo Mario Acetura di Tricarico Minore Conventuale , e Alfio Mattioli Carmelita...."
(Filippo Maria Renazzi, Storia dell'università degli studi di Roma ... , Roma, Pagliarini 1806)

Altre opere
- De Nobilitate
- Oratio havita in almo Urbis Gymnasio de utilitate moralis philosophiae, cum Ethicorum Aristotelis explicationem aggederetur. Anno 1587, Romae 1587
- De Christi ad coelos ascensu, Romae 1592
- Oratio in obitum Torquati Tassi poetae atque philosophi clarissimi, Romae 1597

Molti opere trovate su Google libri sono intestate a Laelius Peregrinus, erroneamente tradotto in Peregrino.