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Maria Santissima delle Grazie in Sonnino è l'icona che da sempre ispira i sonninesi in ogni aspetto della vita. La sua origine è certamente bizantina e testimonia il forte collegamento tra l'oriente greco e la società del basso Lazio nel periodo medioevale. L'immagine della Madre di Dio "Theotokos" è presente in maniaera sobria e allo stesso tempo imponente in tutte le grandi basiliche orientali. E' una figura preminente nella Chiesa orientale. La Madonna, seduta in trono con il figlio sulle ginocchia, esprime una grande forza spirituale. Per questo motivo l'artista prima di accingersi all'opera invocava il Signore in modo che l'ispirazione potesse guidare il suo animo e la sua mano. "Tu, divino Signore di tutto ciò che esiste, illumina e dirigi l'anima, il cuore e lo spirito del tuo servo, guida le sue mani, affinchè possa rappresentare degnamente e perfettamente la tua immagine, quella della tua Santa Madre e di tutti i Santi, per la gloria, la gioia e il decoro della tua Santa Chiesa". L'icona è una preghiera dipinta sostenuta da una fede che ispirava e indicava i movimenti del pennello. Non c'era semplicemente una abilità pittorica, c'era il contatto con Dio. Ma l'icona di Maria Santissima delle Grazie di Sonnino appartiene alle immagini miracolose che non erano fatte da un semplice artista, Ella era opera di San Luca, quindi aveva origine divina e non umana. "Acheropoieta" venivano dette queste immagini che rappresentavano "Theotokos" la Madre di Dio. Proprio per questo assume una spiritualità artistica davvero potente. Perché un'icona bizantina a Sonnino? Certamente nel periodo immediatamente successivo alla guerra iconoclasta artisti ed immagini arrivarono in Italia con un carico davvero speciale. Tra ottavo e nono secolo questi profughi specialissimi erano presenti nella penisola dove esercitavano l'arte spirituale delle icone. La Madre di Dio di Sonnino presenta uno stile orientale praticamente perfetto per essere realizzato da un artista italico. Posizione ieratica e frontale, sguardo penetrante, volto dai lineamenti regolari vicini a modelli ideali che esprimono colori caldi non sfumati. In più una tunica purpurea e un pallio dorato si convengono ad una maestà regale. Tutte caratteristiche che coincidono con le regole estetiche proprie degli artisti bizantini. Non artisti italo-greci, ma provenienti direttamente da oriente, più precisamente dalla Macedonia dell'XI secolo e arrivati in Italia a seguito dell'invito dell'abate Desiderio di Cassino. Un icona, quindi, molto più antica rispetto alla produzione artistica della scuola romana di fine XIII secolo.
 

Prof. Giuseppe Lattanzi